sabato 24 novembre 2018

Storie e cantastorie.

Mauro Corona e Luigi Maieron
Due amici si raccontano davanti al fuoco e a un bicchiere di vino.
Uno dei due è Mauro Corona, ormai conosciutissimo scrittore, convertito a un filosofeggiare che lo ha portato alla ribalta (e in televisione). L'altro è Luigi Maieron, cantastorie conosciuto soprattutto a livello locale, ma che si rivela una scoperta piacevole.
Il libro è tutto qui, nella trascrizione di una o più conversazioni tra amici: raccontano storie di donne, di musicanti, di famiglia e - soprattutto- raccontano se stessi. L'interesse di questo libro (e anche il suo limite) è tutto qui. Se quanto viene raccontato interessa il libro scorre velocemente, se invece non colpisce immediatamente allora viene voglia di saltare il capitolo e mollare tutto.

Trio Pakai nel 1974
Il libro è stato scelto da Marco che lo aveva trovato interessante. Il racconto a quattro mani (o due voci che dir si voglia) e il sapore di storie antiche e di montagna gli era piaciuto anche se lo stile non lo aveva colpito particolarmente, anzi all'epoca gli era parso un passo indietro rispetto ai primi lavori di Corona.
Opinione, questa, che alla fine della discussione è stata condivisa da quasi tutti. Il libro - nonostante sia stato pubblicato da una grossa casa editrice - è risultato piuttosto piatto e con un editing non particolarmente curato. Probabilmente si tratta di un caso da "piglia i diritti e scappa". Corona ha un suo seguito e questo basta e avanza per vendere un buon numero di copie.
Ha anche una buona dose di detrattori, così ben tre di noi il libro non sono riuscite a finirlo.
Nonostante questo il libro tutto sommato non è dispiaciuto. I racconti di Maieron, che ricorda i musicanti più famosi del Friuli con numerosi aneddoti, e in generale la struttura del libro, ricordano non poco i fogolars di una volta. Rivive così un Friuli ormai dimenticato che ha il fascino antico della montagna e della neve.
Una operazione nostalgia che tutto sommato funziona.
Corona è Corona, con il bagaglio pesante della famiglia e dell'educazione che ha avuto, e una voglia di rivalsa che nonostante il successo si porta ancora addosso. Dove finisca il personaggio (il filosofastro, come dice lui stesso) e dove inizi il vero Corona è difficile da capire, e probabilmente non ha importanza. Maieron è una bella scoperta e sicuramente un cantastorie di talento.
Certo che se il primo capitolo, dedicato alle donne, non fosse stato così ostico...

Ho trovato una sola recensione, di Cristina (3 stelline).
Una amica diceva che le persone si dividono in due gruppi, quelli che raccontano solo di sè (come Mauro Corona) e quelli che raccontano prevalentemente degli altri (Luigi Maieron docet, tirargli fuori robe personali pare impossibile in questo volume).
Con ogni probabilità se fosse stato un audiolibro mi sarebbe piaciuto di più, trattandosi della trascrizione di una serie di conversazioni (sicuramente riviste, corrette e editate) tra Mauro Corona e Luigi Maieron. Meglio se letto da loro, ne avrebbe sicuramente guadagnato.
Così mi è piaciucchiato ma non mi ha particolarmente colpito, un po' per la predominanza nel racconto di Mauro Corona un po' perchè non sono riuscita a comprendere appieno lo scopo di questo breve libro che è un pò racconto di vita, un po' racconto epico della gente carnica (a volte sembra di essere attorno al fuoco, nei boschi, a senti raccontare antiche fiabe e antichi miti).
Se Maieron scrive altro sicuro lo leggo.


Il libro del prossimo mese è  Il bene sia con voi di Vasjili Grossman, scelto da Lia.






Ci si vede martedì 11 dicembre, solito posto solita ora.
E attenzione che la prossima volta c'è l'ormai tradizionale Babbo Natale libresco.