Tutto qui. Tanto per dire qualcosa, così, ogni tanto....
Ma chi è Stoner?
Il libro narra la vita di Stoner. Ma chi è veramente Stoner?
Un uomo come tanti che per quieto vivere si lascia scorrere addosso le cose negative della vita senza reagire?Oppure un uomo che nonostante tutto riesce a trovare rifugio nelle sue passioni: la letteratura e l’insegnamento opponendosi alla vita segnata che lo voleva contadino?
Potrebbe essere un anti eroe o eroe perché decide di non partire per la guerra, un uomo per bene che resiste coraggiosamente alle tirannie di una moglie affetta da disturbi bipolari, un papà meraviglioso che accudisce la figlia da piccola, ma poi incapace di “riacciuffarla” quando da grande scappa volontariamente da casa, diventando alcolizzata. Testardo in qualche occasione, passivo in molte altre.
William Stoner: un uomo, con tutti i suoi umani limiti. Ma quanta rabbia provocano i suoi "non importa, va bene così".
L’autore non prende mai posizione, semplicemente racconta la vita di quest’uomo e lo fa decisamente bene. Un libro pervaso di malinconia da cui ognuno può trarre le sue conclusioni/riflessioni. Da leggere e da leggere fino alla fine perché le ultime pagine sono meravigliose.
Sedotta dal prete bello
Ci sono dei libri che entrano a far parte della tua vita e vi rimangono per sempre.
Altri che ti accompagnano per il fugace periodo della lettura. Ci sono libri che non puoi fare a meno di leggere e quelli che eviti come la peste per svariati motivi.
"Il prete bello" di Goffredo Parise, per quanto mi riguarda, apparteneva all'ultima categoria.
Poi all'improvviso, eccolo lì, è il libro proposto come lettura mensile ad un piacevolissimo gruppo di lettura e giorno dopo fuoriesce con la sua copertina rossa ed impolverata da uno scatolone pieno di vecchie edizioni tascabili Garzanti.
Ovviamente non può essere un caso! Semmai il caso grave è non averlo letto prima.
Gran bel libro, ben scritto, con quello stile che ti cattura facilmente e accompagna fino alla fine.
Un romanzo corale che mi ha ricordato prepotentemente "Cronache di poveri amanti" di Vasco Pratolini che da ragazzina avevo divorato.
Nella provincia veneta degli anni '30, in un quartiere povero ed in particolare in un caseggiato fatiscente, si muovono Sergio (voce narrante), la sua famiglia, gli amici, le vicine zitelle ed un corollario vario di personaggi particolari e ovviamente Gastone, il prete bello.
Un breve romanzo che fa sorridere, intristisce e che mi ha riportato indietro nel tempo, a certi racconti di vita vera che mi facevano i nonni.
E ora mi è scattato il desiderio di vedere o meglio rivedere con maggiore attenzione i film ispirati a questo romanzo di Parise. Sorridendo mi viene da dire: caspita don Gastone, miracolosamente hai stregato pure me!
Altri che ti accompagnano per il fugace periodo della lettura. Ci sono libri che non puoi fare a meno di leggere e quelli che eviti come la peste per svariati motivi.
"Il prete bello" di Goffredo Parise, per quanto mi riguarda, apparteneva all'ultima categoria.
Poi all'improvviso, eccolo lì, è il libro proposto come lettura mensile ad un piacevolissimo gruppo di lettura e giorno dopo fuoriesce con la sua copertina rossa ed impolverata da uno scatolone pieno di vecchie edizioni tascabili Garzanti.
Ovviamente non può essere un caso! Semmai il caso grave è non averlo letto prima.
Gran bel libro, ben scritto, con quello stile che ti cattura facilmente e accompagna fino alla fine.
Un romanzo corale che mi ha ricordato prepotentemente "Cronache di poveri amanti" di Vasco Pratolini che da ragazzina avevo divorato.
Nella provincia veneta degli anni '30, in un quartiere povero ed in particolare in un caseggiato fatiscente, si muovono Sergio (voce narrante), la sua famiglia, gli amici, le vicine zitelle ed un corollario vario di personaggi particolari e ovviamente Gastone, il prete bello.
Un breve romanzo che fa sorridere, intristisce e che mi ha riportato indietro nel tempo, a certi racconti di vita vera che mi facevano i nonni.
E ora mi è scattato il desiderio di vedere o meglio rivedere con maggiore attenzione i film ispirati a questo romanzo di Parise. Sorridendo mi viene da dire: caspita don Gastone, miracolosamente hai stregato pure me!
Persone insulse
Leggendo
questo libro mi sarei aspettata di “respirare” la Parigi degli anni
’20, con la sua musica Jazz, gli artisti ed intellettuali seduti ai
tavolini dei caffè, la moda di Coco, la voglia di vivere, il risveglio
post-bellico e tutto ciò che affascina di quei famosi anni ruggenti.
Ma da questo libro, a quanto pare con una forte componente
autobiografica dell’autrice, trapela solo una grande malinconia,
tristezza e soprattutto mediocrità. Mediocrità di tutti i protagonisti.
Nessuno a mio avviso si salva. La protagonista principale è Marya,
inglese sposata con un “trafficone” polacco che quando finisce in
carcere lasciandola senza soldi per sopravvivere nei miseri alberghi
Parigini decide ad accettare l’ospitalità di una coppia di amici. E il
gioco inizia…E dopo 170 pagine circa per fortuna il romanzo finisce….
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