Rubo il titolo di questo post a Cristina, che con il suo commento ha sintetizzato alla perfezione quello che è stato il pensiero dominante sul romanzo del mese: "LA FORESTA DI GIRASOLI" di Torey L. Hayden.
Lungo questo romanzo, a volte addirittura superfluo in certe sue parti, in certe lunghissime e dettagliate descrizioni e in alcuni dialoghi, prolissi e inutili.
Apprezzabile il crescendo della storia, che comincia con una ragazza di 17 anni che si lamenta per la difficoltà ad avere amici o a trovare un ragazzo, visto che la famiglia pare che si trasferisca ogni anno in un paese diverso e lei deve ricominciare tutto da capo. Poi si intuisce che il motivo è la madre, che è lei ad avere dei problemi, che la causa dei trasferimenti è lei. Via via che si prosegue poi i motivi si fanno più chiari, all'inizio si intuisce, in seguito il terribile trauma di questa donna eccezionale e forte, ma ugualmente traumatizzata dalla crudeltà assurda della guerra e del nazismo, si palesa in tutta la sua tragicità. Anche io, come Cristina, sono rimasta colpita dall'inerzia del marito, che si arrende ad uno psichiatra solo all'ultimo, quando non può più farne a meno e dal suo egoismo nei confronti delle figlie, sacrificate sull'altare di un amore esclusivo ma cieco a tutto il resto.
Il viaggio in Galles francamente non l'ho capito, se non come desiderio di sfuggire ad una situazione di oppressione familiare, al piccolo paese che li guarda con sospetto e anche disprezzo (vedi la madre di Paul) o forse come desiderio di vedere e conoscere l'unico luogo dove l'amatissima madre è stata felice. E poi non ho capito come mai la protagonista resta così sconvolta nello scoprire che la madre ha sbagliato il nome di quel luogo: non "Foresta di girasoli" ma "Foresta di lupi". Che sia convinta che un bimbo di 10 anni sia quel figlio portatole via 40 anni prima e che i suoi genitori siano nazisti che lo tengono prigioniero... questo si può accettare. Che abbia per questo ucciso tre persone a sangue freddo è accettabile... ma no, sbagliare quel nome... proprio no!!!
Il finale è nebuloso.
Voto Anobii: 2 stelline e mezzo. ** 1/2
Il commento di Cristina: 1 stellina *
A volte l'amore non è abbastanza.
Se c'è una cosa che questo libro trasmette davvero bene è l'impotenza e
l'esasperazione che si prova a trattare con chi ha problemi psichici,
anche chi si ama profondamente. E descrive con tragica precisione anche
quanto sei lasciato solo, persino da chi dovrebbe difenderti, e come la
percezione che gli altri hanno di te cambi quando si scopre che tu, o
qualcuno vicino a te, ha questo tipo di problemi. Qui la cosa viene
portata all'estremo, ma non credo che sia poi tanto diverso anche in
casi meno difficili: in una società che non accetta chi non è bello,
magro, sano, giovane e via discorrendo il problema mentale è ancora un
tabù davvero difficile da rompere.
Voglio sperare che nell'america post Columbine i problemi della madre
della protagonista siano affrontati prima e meglio (quanto meno per
evitarne il tragico epilogo), ma la storia si svolge negli anni 60, e
questa famiglia immersa in una piccola realtà rurale ha ben pochi mezzi
per rapportarsi con la sindrome post traumatica della madre. Di fatto il
padre si limita a rimuovere il problema fino a quando non è troppo
tardi.
Purtroppo a volte l'amore non è abbastanza, e a volte davvero si viene
amati male o sottoamati anche da chi dovrebbe proteggerti e tutelarti.
Punto debole del libro (e origine del voto bassissimo che gli dò) il
fatto che il libro è di una noia mortale, sfiancante. Per quasi metà
della narrazione non c'è che il ripetersi delle crisi della madre,
sempre peggiori, e la mancanza di reazione del padre, che si limita a
scaricare la responsabilità della sorveglianza di Mara sulle figlie. Poi
finalmente si arriva ad una qualche conclusione ma invece di descrivere
i fatti sul posto ecco che la protagonista scappa in Galles. La svolta
io non l'ho capita sinceramente, anche perchè non è che porti poi a
grandi rivelazioni.
Nel complesso il libro mi lascia perplessa, e non mi vergogno a dire che l'ho finito saltando di qua e di là.
Ecco il commento di Stefania: 4 stelline****
Il libro parte descrivendo in maniera abbastanza acuta i problemi
madre-figlia quando la madre è il "personaggio debole" della famiglia e
il resto della famiglia si prende cura di lei. I problemi di una bambina
prima e di una ragazzina poi che si trova a dover essere più adulta di
sua madre, con un padre innamoratissimo della moglie che, invece di
difenderla da questo ruolo, scarica su di lei troppe responsabilità. Poi
piano-piano la storia si dipana e viene fuori che la madre, ariana in
Germania ai tempi del nazismo, è stata usata come "riproduttrice" dalle
SS, in un crescere di violenza che la ha portata giovanissima a essere
violentata prima e privata del primo figlio poi quando non serviva più
per allattarlo. Tutto questo porta la madre in un vortice di pazzia,
sviluppatasi anche a scoppio ritardato a distanza di anni.
Daniela ha dato al romanzo 1 stellina* e se non ricordo male, l'ha abbandonato a metà.
Alla serata eravamo in 7: Rita, Daniela, Marilaura, Maria, Io, Cristina e per la prima volta Maria Augusta.
Come ogni volta ci siamo scambiati opinioni anche su altri libri, ci siamo scambiati titoli e consigli e così mi è venuta un'idea. Da questo mese lancerò sul blog una nuova rubrica: I CONSIGLI DI....
Chiederò di volta in volta ad ogniuno dei partecipanti al Gruppo di lettura di indicare 3 libri da consigliare, 3 libri che assolutamente dobbiamo leggere e dire anche perchè questi libri suggeriti sono imperdibili.
Ho deciso che comincerò con Maria. Quindi nei prossimi giorni pubblicherò il post con i suoi consigli di lettura!!!
Ed ecco quale sarà il romanzo per il prossimo incontro, scelto da Rita: LA MASSERIA DELLE ALLODOLE di Antonia Arslan.
Ci troviamo a casa di Daniela MARTEDI' 9 GIUGNO alle ore 19.45-20.00.
Massima puntualità perchè ci sarà una bella novità!!!
Un abbraccio
Francesca
Ciao, capito qui da Francesca di "Appassionarsi" ed essendo anch'io un'amante dei libri non ho saputo resistere alla tentazione! Belli ed interessanti i vostri commenti, ma, scusate, come scegliete quali libri leggere? Seguite dei criteri precisi? Scusate l'intrusione e... buona lettura a voi tutti! :-)
RispondiEliminaCiao Viviana, ti do il benvenuto anche su questo blog!
RispondiEliminaLa scelta dei libri viene fatta a turno dai partecipanti al gruppo. Abbiamo una borsettina con i nomi di tutti i partecipanti e di volta in volta si estrae un nome. La persona estratta dovrà scegliere il libro da leggere per l'incontro successivo. Quando tutti i bigliettini sono stati estratti si ricomincia da capo. Non c'è un criterio nella scelta del libro o un filo conduttore. Ognuno propone quello che desidera, senza regole!
Nessuna intrusione, Vivi... passa di qua quando vuoi!
Baci
Francesca