mercoledì 10 luglio 2013

Banalizzando un po!!!


La parola che sicuramente si è sentita più spesso rimbalzare da una parte all'altra del tavolo, ieri sera, è stata "banale".
Eppure questo romanzo mi era piaciuto quando, cinque anni fa, lo lessi la prima volta!
Quello che al tempo avevo trovato potente e illuminante, alla seconda lettura è risuonato stonato e, appunto, banale.



Scritto da Marcela Serrano nel 1997, "L'albergo delle donne tristi" racconta i dolori di 20 donne (in realtà solo di alcune ci viene narrata la storia) che, nel tentativo di capire e superare la tristezza, si rifugiano per tre mesi in una grande casa nello sperduto arcipelago di  Chiloè, nel sud del Cile.
Si capisce immediatamente, senza bisogno nemmeno di grandi sforzi, che il loro primo e più grande problema è il rapporto con gli uomini. Mariti, compagni, amanti... sembrano tutti assolutamente incapaci di soddisfare queste donne-bambine-bamboline che sembrano essere state messe li nell'attesa del Principe Azzurro che venga a tirare la cordicella per farle muovere.
Alcune di queste bamboline sono colte, spesso ricche e un paio sono famose, eppure la loro autostima è ridotta all'osso. Per Floreana, la tristissima protagonista, l'unica soluzione al problema sembra essere la castità (ma daiiii!!!!) mentre per Tona e Angelita l'omosessualità (e questa, tutto sommato, mi sembra già una soluzione più godibile!!!). E le altre? Si dice poco o nulla, ma non si intuiscono grandi illuminazioni o fioriture di autostima.
Dalla discussione di ieri sera è emerso che fondamentalmente queste donne non si amano... e se tu non sei la prima ad amarti, come puoi pretendere che lo facciano gli altri?
La storia d'amore tra Floreana e Florian, il fighissimo dottore del paesello, è prevedibile fin dalle prime battute. L'unico stralcio di romanzo che è stato salvato dall'impietosa analisi è quello del "Tango to Evora", ma francamente è un po' pochino.
Ho letto l'analisi di Cristina su Anobii e siccome l'ho trovata ironica, intelligente e divertente, vi invito a leggerla...
All'incontro eravamo in sette: Maria Grazia, Cristina, Stefania, Giulia, Dino (l'unico uomo presente), io (Francesca) e per la prima volta Adriana.


Comunque, cambiando discorso...
Abbiamo scelto il libro per il prossimo mese.


"Critica della ragion criminale" di Michael Gregorio.
Il libro è stato proposto da Giulia.
Ci incontriamo martedì 6 agosto sempre alla Trattoria al Torre alle 20.00

Patatine come se piovesse!!!
A presto
Francesca

3 commenti:

  1. Il fatto è che cambiamo, e con noi cambiano sensibilità e gusti. Riletto a distanza di anni un libro che molto ha significato per noi può, purtroppo, deludere.

    E' un poco triste, ma direi che è anche molto positivo. Vuol dire che evolviamo.

    Stavolta della nostra evoluzione ha fatto le spese la povera Serrano, e le sue donne tristi. Forse ha ragione Dino. Se invece di intristirsi assieme fossero andate a divertirsi magari ne uscivano diversamente.

    A proposito di Tango a Evora, di Loreena McKennit, è una bellissima... ninna nanna, o almeno la musica originale nasce come tale. La potete ascoltare qui:
    http://www.youtube.com/watch?v=Iijklrtljnw

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    1. Ciao! Arrivo grazie a Francesca, dopo averla ritrovata ho scoperto anche questo posticino qui... :)
      Sono Silvia, polepole, e amo leggere, anch'io.

      La mia sull'Albergo? l'effetto opposto al vostro: se a una prima lettura, quando avevo tutt'altra età, non mi aveva lasciato sensazioni, alla seconda possibilità che gli ho dato ho trovato punti di riferimento che forse - nel tempo - avevo perso.
      Non discuto del fatto che certe trovate siano troppo scontate, dal fighissimo dottore in poi: ci sono però alcuni brani che mi hanno fatto tornare a me stessa, che mi hanno suggerito risposte che forse non trovavo più. Mi hanno fatto rivalutare l'importanza del Silenzio.
      Sì, magari la soluzione per alcune di quelle bamboline poteva essere l'andare a divertirsi, la fuga, l'evasione. Per me è stato importante invece quell'abitudine a guardarsi dentro che abbiamo un po' perso.

      Oddio, forse ho smarrito l'autostima? :)

      Vado a sentirmi il Tango, va'! Grazie a voi!

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  2. Si, il Tango della McKennit, cantante che a me piace moltissimo, in realtà non mi ispira una grande sensualità. Lo trovo molto poco erotico!!!!
    Per il discorso collaborazione, ci sentiamo prestissimo...
    Un bacio
    Francesca

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