giovedì 19 febbraio 2015

Ottimo conciliante del sonno

Riporto qui il testo di una mail inviatami da Daniela. 
Costretta a letto dall'influenza non sono potuta andare all'incontro mensile e pure Cristina, che in caso di mia assenza mi sostituisce nella recensione, era assente.
Ringrazio quindi Daniela per la sua sollecitudine e cortesia.
Da segnalare l'ingresso nel gruppo di Claudio, un signore che ci ha scovato proprio grazie a questo blog. BENVENUTO CLAUDIO!!!!
Ed ecco a voi quello che mi ha scritto Daniela.

Io mi sono fermata a metà e non sono quindi riuscita a finirlo, vuoi perchè non mi piacciono i racconti, vuoi perchè queste storie di donne insoddisfatte non mi interessano molto.
Ti scrivo quindi alcuni passaggi dell'altra sera, spero tu lo abbia letto e possa recensirlo. 

Eravamo dimezzate dall'influenza e di noi 5 solo una aveva finito il libro. Tutte siamo state concordi sul fatto che un libro di racconti non fa per noi, (fa sorridere il fatto che spesso critichiamo la lunghezza di alcuni romanzi letti), comunque questo è uno dei fattori negativi. Nessuna ha espresso un giudizio positivo, tutte ci siamo chieste però come abbiano potuto dare il Nobel per la Letteratura ad una scrittrice che ha pubblicato "solo" racconti.


Le poche storie che ho letto del libro sono ripetitive, tutte le donne sono di 1/2 età,  tutte tristi, insoddisfatte...che gravitano intorno a degli uomini "Giove" che non le amano, che non le considerano, che pizza....
Inoltre nei pochi racconti che ho letto tutto sembra fotografare un momento della vita delle protagoniste senza portarci ad una conclusione,bella o brutta che sia, ma che almeno cresca nell'animo delle protagoniste.
Mi pare che eravamo tutte concordi sulla noiosità della scrittura, Maria l'ha trovato un ottimo conciliante del sonno.

Cara Daniela, nemmeno io ho terminato il libro. Non mi è piaciuto affatto, non mi ha coinvolto e non l'ho capito. Sono quindi perfettamente daccordo con la tua recensione e con Maria. Leggendolo mi si chiudevano gli occhi da soli!!!!

Aggiingo la recensione di Cristina **
 Mi mancano ancora alcuni racconti, mi pare tre, alla fine di questa raccolta. La Munro scrive benissimo, in uno stile semplice e lineare. Niente preziosismi qui, solo frasi semplici e chiare. É nello scorrimento della trama che le cose si complicano; é tutto un andare e tornare, un iniziare e finire, ma poi il racconto quasi mai si conclude. Al lettore viene presentata una breve scena nella vita di queste donne e poi basta. Dove vadano, cosa facciano, non si sa.
Il mio giudizio é viziato dal fatto che non amo i racconti. In una antologia di aa.vv. mi vanno bene, ma se sono di un autore solo dopo poco li trovo ripetitivi, noiosi.
Qui sono le storie stesse a essere ripetitive: sono quasi tutte donne di media età in relazioni insoddisfacenti, per una ragione o l'altra. Tutte un poco vittime, tutte insoddisfatte., tutte piuttosto tristi.
Ho avuto spesso la sensazione che l'autrice scrivesse di se, e della sua vita. E che non le piacesse poi molto, e che anzi, un filino disprezzasse le sue protagoniste, i loro uomini, la loro vita.
É un testamento alla sua bravura che tutta quella tristezza e quel disprezzo velato ti si appiccichi addosso, ma io di mio ci metto una pietra sopra. Tombale.


E adesso il libro per la prossima volta
LA CASA PER BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE di Ransom Riggs.


Ci vediamo MARTEDI' 17 MARZO 2015, stesso posto, stessa ora!!!

A presto
Francesca