martedì 15 ottobre 2013

El Especialista: si... no... ni...






Sorprendente questo Especialista... Che lettura e che fatica!!!
Stanca del Busi Interructus (dei cinque libri che in tutta la mia vita ho defenestrato senza terminarli, due sono proprio del buon Aldino!!!), mi sono imposta a forza di terminare l'Especialista.
Me lo sognavo pure di notte. Ho iniziato il 26 di settembre e ho finito il 14 ottobre: una vita!
Ma sono felice di averlo fatto. E' stato come scalare una montagna. Appena parti sei piena di entusiasmo, a metà salita cominci ad avere il fiatone, un po' più su ti chiedi sinceramente "chi me l'ha fatto fare?" ma poi, giunto alla cima sei felice, soddisfatto. Il panorama non era un gran che... tanta fatica per nulla alla fine.
Ciò che mi è rimasto è niente. Una cattedrale di parole, un fuoco d'artificio di geniale capacità linguistica, la sensazione che sia stato solo un pretesto per parlare di se, la certezza che Aldo si piace immensamente... o si... come si piace!!!
Ho sottolineato molte frasi in questo romanzo (Romanzo? Autobiografia? Sfogo? Presa per il culo?), ma sono aforismi, cammei isolati, piccole perle di saggezza che vivono anche separate dal resto.
L'inizio mette alla prova con questi periodi infiniti che ti tolgono il fiato e che ti fanno perdere il filo e la pazienza. Ma se si riesce a superarli, se come dice Maria Grazia, accetti il fatto che è una presa per i fondelli e ti diverti, poi la lettura diventa più facile. Non per me; io ho ancora bisogno di una storia, di una trama, di bei personaggi... e qui bei personaggi non se ne vedono. Abbiamo un nanetto malefico con tacco da 20 dentro e fuori, un fidanzato del nanetto che provoca il nostro Busi e deflora le nipotine, una ex moglie scrittrice di romanzetti erotici che si sposa un ragazzino, le nipotine che diventano divette della Lap Dance, dei genitori che non si capisce da dove escono e che cosa facciano... Un personaggio davvero interessante, pur nei suoi eccessi, è la Fata della Candeggina, Hada Espejismo. Cito Aldino: "...bisognava mettere insieme Evita Peron, Grace Kelly, Margaret Thatcher, Imelda Marcos, Dolores Ibarruri versione monarchica, Marlene Dietrich, il beato Josemaria Escrivà de Balaguer, Madonna e monsignor Ersilio Tonini per fare una donna così.
Che donna!
Infatti non lo era."

Faticoso, divertente, ironico, geniale, irritante, irriverente, strano... in una parola affascinante.

Alla serata eravamo in cinque: Maria Grazia, Cristina, Stefania (che si è arenata a pag. 14 o 15, non ricordo bene), io (Francesca) e per la prima volta Daniela...


Inserisco qui anche la recensione che Cristina ha scritto su Anobii... La sottoscrivo in pieno, soprattutto quando parla dell'abbraccio e della badilata:


Premetto che è il mio primo libro di questo autore che conosco più per gli interventi televisivi e le polemiche che quasi sempre solleva con detti interventi che per le sue capacità di scrittore.
Lascia abbacinati la capacità di usare, piegare, modellare la lingua italiana a proprio uso e consumo. Non c'è parola, frase, punteggiatura che non sia utilizzata in maniera sapiente, studiata, pensata in questo romanzo.
Se un libro fosse solo parole dovrei dargli non solo cinque stelline, ma sei, sette, forse pure dieci. Ma anche un vocabolario è pieno di belle parole. Lo definirei mai un buon libro? No.
Ed è questo il mio problema con questo libro scritto benissimo: ho fatto una fatica immane a finirlo. Non ha trama, la storia che racconta è poco più di una scusa per raccontare di se, riempirci di aforismi e divagazione che poco o nulla aggiungono al racconto se non una desolante tristezza davanti ad un vissuto che deve essere stato difficile e solitario, davanti a una vita che non mi fa rimpiangere nemmeno un momento la mia, mediocre forse, ma certo più serena.
Sarò cretina, ma avessi l'autore qui un abbraccio glielo darei, poi ovviamente anche una badilata in testa, ma questo è altro discorso che non dovrebbe entrare in una recensione come questa.
Restano parecchie frasi che assurgono tranquillamente al ruolo di aforismi, e una certa piacevole ironia nel descrivere cose e persone e abitudini.
E la faticaccia per arrivare alla fine.
Un consiglio per chi vuole leggere questo libro, ma ha difficoltà ad andare oltre le prime dieci pagine. Tenete duro. Dopo migliora e ingrana.

Abbiamo estratto il libro per il prossimo incontro:

PICCOLI SUICIDI TRA AMICI di Arto Paasilinna.

Ci incontriamo il 12 novembre, sempre alle ore 20.00 e sempre alla Trattoria al Torre di Via Cividale a Udine.

Buona lettura a tutti e alla prossima

Francesca