Claudio mi invia tre titoli e basta... Penso nuovamente che sia una persona di poche parole, forse timida e lo sollecito a scrivermi due righe per motivare la sua scelta. Dopo un po' mi arriva questa mail che ho letto in silenzio e che mi ha davvero colpita. Ma lascio parlare "il nostro uomo".
Ciao,ti ringrazio dell' invito a parlare dei libri che ho scelto.
Prima di tutto, il termine "imperdibile" puzza sempre un po' di
presunzione e di ipocrisia (quante volte ci siamo fidati dei consigli
letterari di qualcuno per poi pentirsene?), molto meglio allora l'
aggettivo "libri cari" piú evanescente.
Allora i "libri cari"sono secondo me quelli che riconosci subito nella libreria, sono i "libri parlanti".
Questi sono strani esseri, sempre malconci, con le copertine rabberciate e molli.
Ma attenzione, l'apparenza a volte inganna! Li apri e scopri che il loro
animo é gentile e cordiale, scorri le loro pagine lise e scopri, oltre
alle orecchie e innumerevoli macchie di caffè ed altro, le tue
annotazioni, i passaggi marcati a matita (come il vomere di un
aratro), oggetti strani usati come segnalibri
(cartoline, foglietti, scontrini , a volte poetici fiori appassiti e
quadrifogli miracolosi).
Sono parlanti perché parlano anche di noi, sono stati nei nostri zaini a
scuola, nelle nostre valigie durante i viaggi, sul comó prima di coricarci
e nei momenti di solitudine ma anche di gioia.
Sono libri di compagnia che quando li apri ti consolano un po', d'altronde perché si scrive? Per consolarsi un po', io credo.
A parte questo, i libri sinceri parlano del loro autore, delle sue
aspirazioni, del suo mondo e se sono sinceri il loro tono é sempre
pacato, affettuoso, premuroso, ti vogliono aiutare non angosciarti, non ti
danno dubbi ma domande, non certezze ma spunti, idee, incoraggiamenti.
E allora per spiegare la scelta dei miei imperdibili li faccio parlare!
Da "Montagne di una vita"di Walter Bonatti: é quando sogni che
concepisci cose straordinarie, é quando credi che crei veramente, ed é
soltanto allora che la tua anima supera le barriere del possibile.
Da Albert Camus: non seguirmi, potrei non condurti, non starmi
davanti, potrei non seguirti, stai invece al mio fianco e sii mio amico.
Da il Prete bello di Goffredo Parise: 50 lire? Ehh?! In quell' eh c'era
tutta la fame di sempre. Poi scendemmo da via s. faustino in direzione di
casa. Eravamo 2 angeli, e le nostre tasche erano piene di stelle piú care e
preziose di quante si stavano accendendo in cielo.
Ma forse,non mi sono spiegato bene, insomma gli imperdibili sono dei
libri da leggere per emozionarsi e poi tenere in qualche imbuto della
memoria come dei buoni amici.
Grazie Claudio, ti sei spiegato benissimo!!!
domenica 19 luglio 2015
venerdì 17 luglio 2015
Se una notte d'estate dei lettori...
Ci siamo riuniti da Daniela,
che ormai da qualche mese ci ospita a casa sua. Eravamo in nove: Daniela,
Maria, Stefania che ha portato anche la sua amica Monica, Claudio, Marilaura,
Katia, Augusta e io, Cristina.
Non sono potute venire Rita
e Francesca, che aveva scelto il libro del mese. Si è quindi riproposta una
situazione ormai abituale, per noi: chi sceglie il libro di rado poi riesce a
venire a parlare del tomo la volta dopo.
La serata era molto calda
quindi la nostra riunione, dopo un rapido spuntino interno, si è presto
trasferita all’aperto, tra i numerosi gatti del quartiere e con la compagnia
della cagnolotta di Daniela, che ci è stata ad ascoltare.
Devo dire che la discussione
sul libro è stata interessante, anche se presto ha preso strade tutte sue che
ci hanno portato a Oscar Wilde, alla critica letteraria italiana e ai viaggi.
Purtroppo il pur notevole
libro di Calvino non è stato molto apprezzato. Temo anzi che a parte Marilaura
e la sottoscritta nessuno dei presenti sia riuscito a finirlo.
Scoglio principale la trama/struttura
del libro, che racconta di un lettore (anzi del lettore per antonomasia, dato
che Calvino si rivolge direttamente a chi ha il volume tra le mani) che
acquista un libro e quando lo inizia si accorge che i capitoli sono tutti
uguali, che c’è stato un errore in fase di rilegatura. Tutto preso dal
desiderio di finire il racconto il protagonista comincia la ricerca del romanzo
completo, ma si trova ad avere tra le mani sempre e soltanto il capitolo
iniziale di un altro romanzo, senza mai poter completare una storia che sia una.
Maria, Augusta, Katia,
Claudio e Daniela hanno interrotto a vari stadi la loro lettura, con Augusta
che arrivando all’ottavo capitolo è stata quella che più si è avvicinata alla
meta. Stefania aveva tentato anni fa l’impresa e, pur avendo apprezzato tutte
le precedenti opere di questo autore, su “Se una notte d’inverno un
viaggiatore” si era incagliata pure lei.
Marilaura, che lo ha letto appena
pubblicato e ha approfittato per rileggerlo, ha particolarmente apprezzato la
capacità di scrittura di Calvino, l’indubbia maestria nel creare dieci storie
diverse più la cornice, tutte con il loro stile. Ha trovato staordinario come
Calvino riesca a catturare l’interesse del lettore abbastanza da farlo
proseguire nella lettura, anche se sa già che la storia non andrà da nessuna
parte, se non a un nuovo inizio.
Sempre che il lettore ce la
faccia a proseguire, ovviamente.
Purtroppo nel nostro caso
non ce l’ha fatta quasi nessuno.
Al fin della fiera, anzi,
della discussione, tutti abbiamo ammirato il talento di Calvino, ma il suo
testo ci ha lasciato freddi, come di fronte a un esperimento o a un esercizio
di stile: magari straordinario da ammirare, ma non coinvolgente. Non abbastanza
da spingerci a finire il libro, almeno.
Recensioni da Anobii:
Cristina 1 stella
Vale 4 stelle, minimo, ma proprio
non mi è piaciuto.
La "qualità" del libro è sicuramente molto
più elevata del voto che gli do, che misura solo ed esclusivamente quanto mi è
piaciuto. La qualità della scrittura, la capacità di modificare il proprio
stile così tanto da rendere ogni capitolo-incipit unico e credibile, anche solo
la struttura del libro sono straordinari, e lasciano ammirati.
Purtroppo io sono una lettrice emotiva, più legata all'empatia
con i personaggi che al resto, e pur ammirando il lavoro di Calvino devo dire
che non l'ho amato affatto. Anzi, non di rado l'ho trovato frustrante e
difficile da leggere.
Stessa emozione che avevo provato anni fa, alla prima
- parziale - lettura.
Resta straordinario il primo capitolo, con la
descrizione dell'entrata in libreria da parte del lettore che ho trovato
esilarante e geniale (chi non ha il suo bravo scaffale di Libri Che Hai Sempre
Fatto Finta D'Averli letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero)
e il capitolo VIII Dal Diario di Silas Flannery, in cui mi sono immersa
felicemente, mentre quasi tutto il resto del libro mi è parso un esperimento.
Interessante ma freddamente clinico.
Credo che Calvino non sia scrittore per me, tuttavia
questo è un libro che consiglio di provare a tutti, per farsi una idea
personale, e per ammirare un testo che è sicuramente miliare nella storia della
letteratura moderna italiana.
Daniela 1 stella
Sul
virtuosismo e le capacità scrittorie di Calvino tanto di cappello, ma io sono
una lettrice e non ho interesse a cimentarmi nella scrittura, quindi questo
libro, che ho presto abbandonato, non mi ha lasciato proprio nulla.Francesca 4 stelle
Ricordavo questo libro, letto una decina di anni fa, come un romanzo piuttosto oscuro, affascinante ma poco coinvolgente. Confermo questa impressione, solo che la rilettura mi ha rivelato una curiosa verità: nella mia memoria, gli stralci di romanzi erano diventati romanzi completi, romanzi che ricordavo vagamente di avere letto, che mi avevano colpito ma dei quali non ricordavo ne' il finale e ne' il nome dell'autore. Leggendolo quindi mi si faceva chiara questa verità nascosta e in me lo stupore diventava sempre più grande.
Dall'inizio alla fine mi sono meravigliata per le straordinarie trovate stilistiche, per la capacità di Calvino di adattare lo stile al genere, all'ipotetico autore e la trama, benchè nebulosa e tutto sommato inesistente, si è snodata sotto i miei occhi come un fascinoso fantasy.
E' un libro che ho amato!
Ci si vede martedì 11
agosto, solita ora, sempre a casa di Daniela.
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