mercoledì 25 ottobre 2017

Una casa, cinque famiglie


Poche altre cose hanno un significato così profondo come la casa.
Le costruiamo, le abitiamo, ci lasciamo la nostra impronta, anche minima, se la permanenza in quel luogo è breve, ma credo che in qualche modo tutti noi cerchiamo di personalizzare, di creare un luogo sicuro e accogliente, dove abitiamo.
Ma le case le lasciamo, anche. Le cediamo, le vendiamo a sconosciuti o le ereditano i figli e nipoti, e alle tracce di noi si sommano tutte quelle di coloro che dopo di noi le hanno abitate.
A volte, la casa, diventa testimone non solo del tempo che passa, ma della storia stessa.
Attraverso le vicissitudini di una casa di vacanza sul lago di Potsdam (vicino a Berlino), e di chi la ha abitata, Thomas Harding cerca di raccontare la Storia con la esse maiuscola e contemporaneamente di salvare la dimora che fu della sua famiglia dalla rovina.
Il libro racconta la storia di Casa Alexander dalla sua costruzione, all'inizio del 1900, fino ai giorni
nostri. Si concentra principalmente sulle famiglie che l'hanno abitata, dalla ricca famiglia Alexander che la costruisce nel 1927 dopo aver affittato il terreno dai ricchi von Wollank, al compositore Will Meiser (figura interessante e controversa) che la possiede dal 1937 al 1952. Con il passaggio di Gross Glienicke sotto l'influenza sovietica la casa viene quindi abitata dalle famiglie Fuhrmann e Kuhne che la modificano profondamente. Poi con il disgregarsi della famiglia Kuhne e il crollo del blocco sovietico la casa viene lasciata andare in rovina.
E' così che la vede nel 2013 Thomas Harding, nipote degli Alexander che a inizio secolo la costruirono. Gli Alexander, ricchi ebrei, furono costretti ad abbandonare la casa dall'avvento del nazismo. Sono stati fortunati, sono sopravissuti, anche se hanno perso molto.
Harding cerca la casa spinto dai racconti della nonna, pieni di estati assolate e divertimento. E' per conservare quei ricordi che rifiuta testardamente di lasciare la casa al suo destino, e comincia a ricostruirne la storia nel tentativo, abbastanza illusorio, all'inizo, di far dichiarare la casa monumento nazionale.
Incredibilmente, nel 2014, ci riesce. La storia dell'Associazione Alexander Haus e.V., creata nel 2013 con lo scopo di salvare la casa e delle attività che anche oggi si svolgono a tutela della casa si trovano sul sito www.alexanderhaus.org. Chi vuole può anche contribuire donando fondi o unendosi all'annuale pulizia generale della casa!
Il libro è scritto con uno stile estremamente scarno. Più una cronaca dettagliata di fatti e avvenimenti che un racconto.
Anche quando deve descrivere il periodo terribile della guerra e del primo dopoguerra, con le violenze perpetrate dall'esercito russo, prevale la fredda narrazione e ben poco viene lasciato all'emotività. Tuttavia il racconto è dettagliato, e la ricerca notevole, tanto che le tante note sono spesso la parte più interessante.
Molto belle anche le numerose fotografie inserite nel testo.
Questa volta ci siamo incontrate a casa di Daniela, che ha scelto il libro. Eravamo in sei e diciamo che ci siamo più o meno divise nel giudizio. Annarita e Daniela lo hanno apprezzato, mentre Cristina e Monica - pur ritenendo notevole il lavoro di ricerca - lo hanno trovato piuttosto freddo.

Ho trovato queste recensioni:
Daniela 4 stelle
Bellissimo questo libro, che attraverso la storia di una casa di vacanze a pochi chilometri da Berlino e delle numerose famiglie che l'hanno abitata, ci racconta la storia della Germania dalla fine Ottocento ai giorni nostri, passando per la Prima guerra mondiale, Hitler, la Seconda guerra mondiale, la DDR, la Stasi, fino ai nostri giorni (2015), con un linguaggio asciutto, da reportage, privo di facili sentimentalismi e di cadute di stile. Harding che ne è erede (dal bisnonno ebreo), alla fine di tutto il complicato passaggio di mano in mano, la trasforma in una casa storica ed è ancora lì...   

Cristina 3 stelle
Asciutto resoconto delle vicissitudini degli abitanti di una casa di vacanze nel villaggio di Groß Glienicke, nei dintorni di Berlino.
Da casa per le vacanze di ricchi ebrei di Berlino fino a negletta sede di festini a base di birra e altro, la storia della casa attraversa gli anni tra la fine dell'ottocento ad oggi, testimone di profonde trasformazioni ma protagonista di nulla, in realtà: in questa villetta per le vacanze non accade nulla di eclatante, scorre solo il tempo. Di fatto solo la passione di Harding per le storie raccontategli dalla nonna la salvano da un oblio probabilmente giustificato, e la nonna lo ha pure fregato ^_^.
Notevole il lavoro di ricerca, meno quello narrativo.
Se si desidera uno sciorinare di fatti senza vera emozione qui si ha tutto ciò che si vuole, tuttavia le note e le immagini sono davvero interessanti. Molto più che la narrazione principale.
Per me la parte più interessante è la vita post II guerra mondiale, nella Repubblica Democratica Tedesca.


Monica gli ha dato 2 stelle, ma non sono riuscita a trovare la recensione.

Prossima serata martedì 7 novembre 2017.

Libro del mese, scelto da Stefania, Sei una bestia, Viskovitz di Alessandro Boffa.