lunedì 29 agosto 2016

Si fa per sorridere... e tre!

Li ho provati entrambi, ma preferisco sempre i libri cartacei al kindle!






La ballata di Iza

Altro libro, altra figura femminile interessante e non banale.
La ballata di Iza di Magda Szabò è un libro impegnativo, dalla scrittura fitta, persino pesante, ma che riesce a farci riflettere sul nostro rapporto con le persone anziane, su come con esse ci rapportiamo e anche a farci fare un opportuno esame di coscienza prima che, come per la protagonista del libro, sia troppo tardi.
Il libro è ambientato tra gli anni 50 e 60 del secolo scorso, in Ungheria.
Etelka, anziana che ha sempre vissuto in provincia, perde l'amato marito Vince. La figlia Iza, che è medico, la porta a vivere con sé nella grande città.
Lo sradicamento, il dolore per la perdita dell'amato marito ma anche delle sue abitudini, l'incapacità di comunicare con la figlia, molto, forse troppo, amata, il comportamento di Iza, tolgono a Etelka ogni possibilità di dimostrare quella vitalità e capacità di amare che, benchè sia anziana, non l'hanno abbandonata.
Purtroppo Iza non capisce il dolore della madre, forse è addirittura incapace di comprenderlo, di comprendere quello che il suo decisionismo, la sua necessità di controllare le persone, sta causando a Etelka, ha causato a tutti quelli che le stanno intorno. Forse lo scoprirà alla fine, quando è troppo tardi.
Il libro è scritto benissimo. Ogni personaggio ha la possibilità di aprirsi al lettore, di raccontare i propri sentimenti, il proprio vissuto, quello che pensa e prova. Eppure non c'è identificazione con il personaggio; è come se l'autrice avesse voluto farli camminare accanto a noi, presi in una conversazione in cui essi si svelano, ci parlano, ma mai ci appartengono. Iza, in particolare, rimane remota. Tutti i personaggi ce la descrivono, ci raccontano di lei, eppure solo nell'ultima scena riesce a essere umana e non la rappresentazione perfetta della buona figlia, compagna, medico o quanto altro cerca di essere.
Alla serata eravamo in sette: Daniela che ci ha ospitato nel suo bel giardino circondati da una cagnotta affettuosa e gatti giocherelloni, Stefania, Monica, Cristina, Claudio, Rita e Katia. La discussione è stata vivace, non tanto sul libro che come detto è scritto molto bene, con personaggi ben delineati, ma su quanto dal libro evidenziato, sul rapporto della nostra società con le persone anziane che pur avendo ancora tanto da offrire si vedono relegate in un angolo, a volte perchè i loro tempi sono necessariamente diversi, ma a volte anche per desiderio di proteggerli.Comunque sia, non è questo un paese per vecchi.
Pareri divisi, come spesso accade: Daniela, Monica e Katia lo hanno amato, così come Rita. Stefy e Cristina non ce l'hanno fatta a finirlo, per mancanza di tempo o di forza d'animo (vedi sotto). A Claudio non è piaciuto. Comunque un libro da leggere, se non per il piacere di farlo per capire qualcosa su sé stessi.

Queste le recensioni che ho trovato in giro per l'etere:
Daniela (Emilia) 5*
Ho rivissuto emozioni seguite alla morte della mia nonna, con la certezza ormai compresa che anche lei aveva sofferto moltissimo quando la figlia (mia madre) ha chiuso definitivamente la sua casa e l’ha portata a vivere con sé, ormai troppo anziana per autogestirsi ma troppo viva e vitale per essere “badata” in casa sua da estranei. La protesta velata della nonna era contro la noia delle giornate e chiedeva continuamente di poter fare qualcosa di bello per passare il tempo, ma il suo prodigarsi nel fare i letti di tutti, a far da mangiare o altri lavori di casa cui si era dedicata tutta la vita, veniva visto con irritazione da mia madre, che non tollerava (lei così precisa e ordinata) di vedere i letti fatti un po’ sghembi, i pranzi troppo grassi per i suoi gusti, ecc. ecc. Nemmeno le sue lunghe chiaccherate con le vicine (curiose e pettegole secondo mia madre) erano tollerate perché c’era sempre la possibilità che la nonna raccontasse qualcosa di troppo privato che generalmente mia madre teneva all’interno della propria famiglia. La difficoltà inoltre nell’accogliere, in una casa con la distribuzione dei ruoli già collaudata, una persona nuova, ha portato senz’altro ad una confusione generale mal tollerata. La storia della nonna non è finita tragicamente come quella di Etelka, ma restano le domande più intime sul nostro modo  di scombinare così fortemente gli ultimi anni della vita delle persone a noi più vicine arrogandoci il diritto di sapere cosa è meglio per loro o pretendendo che cambino totalmente i loro ritmi e le loro occupazioni senza rispettare i loro sentimenti e i loro bisogni di poche ma importanti certezze.
Iza poi è così brava e perfetta da non capire che Etelka era più legata all’ex marito di Iza che a lei, sua figlia. Così sicura di aver fatto sempre le cose giuste da rimanere offesa quando l’ex marito le fa notare la sua incapacità di amare e le ricorda che anche lui se ne è andato perché cercava un affetto profondo e vero piuttosto che una posizione sociale più importante ed uno standard di vita moderna.
Un libro bellissimo, commovente, che pone moltissimi pensieri sulla nostra capacità di amare. 

Monica (la verde Monica) 4*
Attenzione! Anche questa volta non ritengo necessario scrivere cenni riguardanti la trama dato che è facilmente reperibile qui o altrove. Mi piace “appuntare” le mie sensazioni. E in questo caso aggiungere un titolo: attenzione! Forte rischio di immedesimazione.
Ebbene sì, ritengo ci sia un’altissima possibilità di immedesimarsi in qualcuno dei protagonisti e da qui a partire per un “valzer” di dubbi, pensieri e pare mentali, il passo è breve.
Non raccontiamocela troppo: invecchiare non è come partire per fare una bella e piacevole passeggiata…
E prima o poi ci ritroviamo lì… o abbiamo a che fare quotidianamente con qualcuno che è lì…
Siamo o diventeremo così insofferenti, falsi, egoisti, superficiali oppure troppo legati al passato, o allergici alle cose vecchie e così via? Siamo o saremo migliori o peggiori di Iza per esmpio?
Quindi in poche parole posso dire che siamo in presenza di un bel libro, ben scritto, profondamente intenso. Mi è piaciuta molto la scelta dell’autrice di dividere i capitoli in base agli elementi terra, fuoco, aria e acqua. Sono invece perplessa sulla scelta del titolo dell’edizione italiana.

Maria Grazia (Ombraluce) 5*
Una ragazza con una volontà più forte e grande della sua anima. Una di quelle persone ammirate da tutti per i loro incredibili risultati, ritenute buone e generose, e che invece mascherano il loro mostruoso egoismo dietro una maschera, perché la loro bontà non è altro che un modo per piegare gli altri alla loro volontà.
Una maschera così forte da ingannare persino se stessi.
Solo quando avrà perso tutti coloro che l'avevano amata, e che sono penetrati dietro la maschera, la ragazza imparerà qualcosa su se stessa, ma sarà troppo tardi.
Un libro bellissimo, scritto benissimo, da cui si può imparare molto, soprattutto su se stessi e le proprie motivazioni.


Cristina SV
Eh, niente. Non ce l'ho fatta. Lo abbandono.
E' il classico: non è colpa tua, è mia, non ti merito.
Il libro di cui ho letto comunque una buona metà è bellissimo, davvero.
Ma in questo momento della mia vita non ce la faccio a leggerlo.
L'insistenibile gravezza del testo (frase rubata alla bellissima recensione di Sakura87: https://www.goodreads.com/review/show...) ha avuto la meglio su di me.
Bellissimo ma non ce la posso fare.
 


Ci si vede martedì 13 settembre. Libro per il prossimo mese è Il prete bello di Goffredo Parise, scelto da Claudio.