giovedì 21 settembre 2017

La casa della moschea.

Così fa la vita
gioca con te
a volte ti ama
a volte ti umilia

Lo sa bene anche l'autore, Kader Abdolah, pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, scrittore iraniano naturalizzato olandese.

Le vicende narrate in La casa nella moschea (come in molti altri suoi libri) sono in parte autobiografiche. Scrive i suoi libri in olandese, lingua del paese che lo ha accolto e dove vive.
Si sente, nei suoi scritti, il dolore dell'esilio, della perdita non solo della propria Patria, ma dei valori culturali che questa rappresenta. Dolore che prova anche il protagonista del libro, Aga Jan, cui non tocca il destino dell'esule ma che ugualmente vede cambiare tragicamente il volto del Paese in cui vive.

Nel racconto, in cui convivono aspetti storici e favolistici, seguiamo la storia della moschea di un piccolo ma importante commercialmente paese persiano. Fulcro della vita religiosa la moschea è anche teatro della vita sociale e politica della cittadina. Interessante la descrizione della vita della cittadina, delle conseguenze che ha la scelta di questo o quell'Imam, che da figura di riferimento culturale passa presto a essere determinante principalmente per la vita politica della comunità.

Sullo sfondo, la Storia dell'Iran moderno, che ci viene descritto dall'interno, con un'ottica che giornali e televisione occidentali non hanno fornito e quindi molto interessante.


Purtroppo il libro ci è piaciuto, quindi dal punto di vista della discussione non c'è molto da dire. Ci sono piaciuti i protagonisti, ben descritti e sfacettati,  e la descrizione, a metà tra la storia e la favola, delle vicende narrate. Su tutti, forse, abbiamo amato le nonne, il loro amore condiviso per lo stesso uomo, il loro desiderio - esaudito - di andare alla Mecca. Interessanti anche gli aspetti più intimi della vita di una società islamica di cui, di fatto, sappiamo abbastanza poco, e quel poco lo filtriamo attraverso le maglie della nostra cultura e dei nostri preconcetti.

Come sempre abbiamo trascorso una bella serata, parlando di libri, delle nostre vacanze, di quello che abbiamo letto e di quello che vorremmo fare.

Un pochino triste, forse, che a luglio quando ci siamo incontrati l'ultima volta era piena estate e questa serata, complice un clima impervio, già si sentiva l'autunno.

Ho trovato solo qualche recensione:
Monica, 4 stelle
Un libro che ti "rapisce" pagina dopo pagina. Un libro da leggere. E alla fine, ancora la medesima considerazione: la storia si ripete e chissà perché, noi miseri umani, non impariamo nulla di buono dagli errori, ma perseveriamo.
Cristina, 4 stelle
Bello. Più riuscito, forse, di Scrittura cuneiforme, per trama e personaggi, tuttavia meno intenso e sentito, quasi che con l'aumentare della padronanza della lingua del paese ospite l'autore perdesse un poco della propria identità.
Del resto si invecchia e si cambia, forse anche il dolore dell'esilio dopo un po'si acquieta, e diventa se non tollerabile almeno gestibile.
Libro pieno di belle figure, permeato della magia di una Persia immaginifica che non riesco a definire Iran, anche se ne condivide spazi storici e geografici. Su tutti spicca il protagonista Aga Jan, abile commerciante, dalla fede sincera e incrollabile, guidato da una umanità che fatica ad adattarsi al mondo che cambia e alla perdita dei valori in cui è cresciuto, ma anche i personaggi minori hanno il loro spazio.
Sullo sfondo la storia dell'Iran moderno, da monarchia a regime religioso totalitario. Molto belle le descrizioni dei protagonisti della storia che vengono descritti non tanto dagli eventi ma dalle piccole cose.
Consigliato. 


Prossima serata fissata per martedì 10 ottobre, stesso posto stessa ora.

Libro del mese: La casa sul lago di Thomas Harding, scelto da Daniela.