martedì 10 aprile 2018

Gli anni.

Ora è ciò che ha alle spalle a essere diventato oggetto del desiderio, non ciò che ha davanti 

Il mutare di un Paese visto e rappresentato dalla vita di una singola donna, dal secondo dopo guerra fino ai primi anni del 2000. Nel mezzo cambiamenti epocali che coinvolgono ogni aspetto della vita sociale, politica, culturale ma anche quotidiana della Francia recente.
Il crollo delle ideologie e la trasformazione profonda del tessuto sociale e dei rapporti familiari sono riassunti in poche immagini emblematiche in cui si descrivono fotografie o filmati di una singola donna, sempre descritta in terza persona, colta in un momento privato o di intimità domestica che diventa poi rappresentativo di un cambiamento sociale o storico.
Le trasformazioni sociali sono invece dettagliatamente descritte in paragrafi che hanno quasi la struttura di elenchi, in cui sono richiamati prodotti, elettrodomestici, libri, film o anche fatti di cronaca che ben servono a definire i cambiamenti prodotti dalla società dei consumi su singoli e collettività.
Il risultato è un affresco, purtroppo freddo e analitico, di un secolo di storia, apprezzabile da chi quegli anni li ha vissuti e, onestamente, meglio se francese. Ma più il periodo si avvicina ai giorni nostri più ci si riconosce dato che, grazie alla globalizzazione, ormai tutto il mondo è paese, pare.

Libro che ci ha diviso. Da una parte Annarita e Zaffira, che lo hanno molto apprezzato, dall'altra chi, onestamente, è stramazzato di noia e lo ha abbandonato. In mezzo Cristina che lo ha finito, ammira l'enorme lavoro di ricerca fatto, ma comunque non lo ha amato particolarmente.

Va comunque riconosciuto alla Ernaux uno stile di scrittura bello e a tratti evocativo, e la capacità di descrivere la trasformazione profonda della società francese ma soprattutto della figura della donna nella società, dalle limitazioni del secolo scorso alla ben più libera e libertina situazione attuale. Le considerazioni finali, tuttavia, non sono ottimistiche: ci abbiamo guadagnato in oggetti e perso in affetti e memoria. Resta saldo ancora il ruolo di nutrice, di madre, tra ex mariti, ex compagni, figli dispersi per il mondo in cerca di lavoro e di sé stessi ma, come dice la citazione iniziale, ormai è ciò che ha alle spalle a essere diventato oggetto del desiderio, non ciò che ha davanti.

Ho trovato solo la recensione di Cristina, da tre stelle:
Può un libro che è un efficace affresco di quasi un secolo di storia essere pure mortalmente noioso? Purtroppo si, può.
Gli anni della Ernaux sono una lunga camminata che attraversa i cambiamenti profondi - anzi epocali - che hanno trasformato la società francese (ma anche la nostra, non è che noi siamo tanto diversi dai cugini d'oltralpe, con le dovute differenze abbiamo attraversato pure noi lo stesso guado).
Al centro la figura della donna, il sesso, il corpo, il ruolo di moglie madre e amante, vissuto in prima persona, dai divieti (molto disattesi) della metà del 900 alla liberalizzazione della modernità che non cambia comunque poi tanto il ruolo di "nutrice" e "referente" della famiglia, ormai allargata e in eterna fuga centripeta.
Purtroppo il metodo scelto è una lunga e a volte stancante elencazione di fatti (spesso per me italiana ignoti) e prodotti (ignoti all'inizio, via via più riconoscibili grazie alla globalizzazione) un po' noiosa cui si alternano delle specie di sipari, diapositive, che riguardano la vita dell'autrice, che utilizza come pietre miliari della propria vita fotografie o filmati di famiglia. Partendo da queste ci racconta di sé stessa con uno stile a volte crudo e spiazzante e si, pure volgare.
Molto ben scritto, ma non per tutti, dato che (come si è visto al club di lettura) o lo si ama o lo si molla estenuati. Io ho resistito fino in fondo e pur apprezzandolo non posso, in tutta sincerità, dire di averlo amato. Ammiro, però, il profondo lavoro di ricerca fatto, e lo stile molto buono.


Il libro del prossimo mese è Le tre del mattino di Gianrico Carofiglio, scelto da Stefania.



Ci si vede martedì 8 maggio, solito posto solita ora.