giovedì 27 settembre 2018

Il commesso.

Erano i primi di novembre e all'alba l'oscurità della notte durava ancora nella via, ma il vento, con meraviglia del negoziante, imperversava già. Gli sbatté con violenza il grembiule in faccia mentre si chinava a raccogliere le due cassette di latte dal bordo del marciapiede. Ansimando, Morris Bober trascinò fino alla porta i pesanti recipienti

 Secondo dopoguerra. Una New York che dovrebbe essere quella del boom economico, delle grandi occasioni per tutti, e che invece si avvita su se stessa, incapace di un cambiamento, che sia anche quello di fallire, di vendere, di andarsene. 
Morris Bober ha il destino già scritto: ce l'ha nel nome. Come ci chiarisce subito l'autore Bober in yiddish significa "persona da poco". Non ha ambizioni di sorta, solo il rammarico di non aver saputo o potuto dare di più alla moglie Ida e alla figlia Helen che invece ambizioni e speranze ne ha ancora ma le sacrifica per aiutare la famiglia.
Morris manda avanti a fatica un negozietto di alimentari che è sull'orlo del fallimento. Lo è sia perchè altri negozi hanno aperto nelle vicinanze sia perché Morris, purtroppo, non ci sa fare, non è tagliato per fare il commerciante.
Tuttavia quello è il suo lavoro, sembra impossibile smoverlo da quel negozio anche se sa che falliranno. Non ci riesce la moglie, che invece vorrebbe vendere, non ci riesce Helen, che non dice nulla, ma sogna un fururo migliore.
Una sera le cose peggiorano, se possibile. Morris viene rapinato e ferito, per quasi nulla, pochi spiccioli.
Qualche giorno dopo nella vita di Morris e di Helen entra Frank Alpine, italo americano, che si offre di aiutare in negozio. E' quasi un senza tetto, si accontenta del pochissimo che gli possono dare, e così diventa il commesso di Morris.

Il commesso è un racconto di personaggi: la dignità di Morris, onesto anche quando essere onesti fa più danno che altro, soprattutto alla sua famiglia; la luce e le tante ombre di Frank, che onesto non riesce a essere, anche se vorrebbe, anche se si innamora di Helen e sogna di essere migliore per lei, ma poi, quando davvero potrebbe fare la differenza causa dolore e sofferenza; La forza di Helen, che forse ce la farà, e se ce la farà sarà grazie ai sacrifici di Frank.


Ci ha colpito, ne Il commesso, questa specie di cappa che sembra avvolgere i personaggi, questa incapacità di ribellarsi a un destino che sembra già scritto. Frank è l'unico personaggio che evolve nella storia, pur con infiniti passi falsi e ricadute. Ma lo fa abbracciando il destino di Morris. Per Morris stesso il destino è davvero beffardo. Quando sembra andare tutto per il meglio, ecco che il fato si mette in mezzo. E il finale, che è aperto, non ispira un particolare ottimismo nel lettore.

Allegro non è, questo libro, ma offre infinite possibilità di discussione, di riflessione. Si può parlare di Morris che è dignitoso e onesto, ma il cui comportamento dignitoso e onesto porta al disastro. Si può parlare all'infinito di Frank, sicuramente il personaggio più complesso del volume, tutto luci e ombre, passi avanti e cadute nel baratro, attraente come i cattivi soggetti riescono a essere, e al contempo sgradevole e inaffidabile. Si può parlare dei sogni di Helen, giovane donna che non si rassegna a diventare la moglie di qualcuno solo per sistemarsi ma vorrebbe per se qualcosa di più.

Il libro è piaciuto. Molto a Marco e Annarita, sicuramente. Più critiche Rita, Lia e Cristina. Stefania, Zaffira e Marilaura per ora non lo hanno affrontato, ma domani chissà. Monica, che lo ha scelto, lo ritiene un libro forse non facile, ma da leggere comunque, proprio per tutte le ragioni di cui sopra.

Solo una recensione, quella di Cristina, e mi spiace perchè è un poco critica (3 stelle) mentre invece il libro è in genere molto apprezzato:
Becoming Morris...
Qualcuno mi spieghi perchè i capolavori devono essere tristi che più tristi non si può. E di tristezza qui ce n'è da bastare per tre, forse persino quattro altri libri!
Morris Bober ha un negozio di alimentari sull'orlo del fallimento, un po' per la crisi, un po' tanto per incapacità. E' onesto o dignitoso, umano e gentile, ma inadatto a fare il commerciante. Una persona normale se ne sarebbe accorta subito e sarebbe passata a altro ma se lo faceva allora il libro dove finiva? E fortuna che l'America è il paese delle opportunità!
Quindi Morris persevera verso il disastro e lo fa fidandosi del commesso, tale italoamericano Frank Alpine, che non ha nessuno dei pregi di Morris, ma possiede un certo qual fascino, quello di chi è diviso tra onestà e disonestà, tra bontà e cattiveria.
Poi c'è Helen, figlia di Morris, che ha ancora qualche aspettativa dalla vita, e che forse ce la farà, nonostrante l'errore di fidarsi - pure lei - di Frank. Errore che paga in prima persona, ma che mette in moto il riscatto morale di Frank. La trama prosegue tra sfortune e dolori fino a un finale che sembra aprirsi alla speranza e al riscatto ma che invece crolla su se stessa.
Ma almeno Morris è morto con la speranza nel cuore, ignaro del nuovo schiaffo che il destino darà alla sua famiglia. Qualcuno dovrebbe evitare di mettere prefazioni piene di anticipazioni sulla trama all'inizio del libro, soprattutto se trattasi di ebook te le leggi e poi quando il libro non ti piace ti senti pure intellettualmente inferiore (cosa che probabilmente pure sono, eh). Tre stelle perchè ho faticato a finirlo ma l'ultima parte è davvero bella e per il personaggio di Morris che è adorabile. Per tutta la lettura ho avuto in mente l'immagine della Pietà Bandini, chissà perchè.


Libro del prossimo mese: Una stanza tutta per gli altri di Alicia Giménez-Bartlett. Lo ha scelto Marilaura.



Ci si vede martedì 9 ottobre.