mercoledì 15 aprile 2015

Giappone senz'anima

Dopo la perdita della nostra sede storica e prima del trasferimento nella "sede estiva" del gruppo, ci siamo ritrovati a casa di Stefania. Naturalmente ringrazio davvero di cuore Stefania per la disponibilità e l'ospitalità.
All'incontro eravamo in sette: Cristina, Catia, Marilaura, Daniela, Claudio, io (Francesca) e naturalmente la padrona di casa. A metà serata si sono uniti a noi anche i vicini di casa di Stefania, portando un po' di novità e un po' di poesia!!!

Il libro in discussione (CONFESSIONI DI UNA VITTIMA DELLO SHOPPING di Radhika Jha) ha ricevuto commenti contrastanti. A qualcuno è piaciuto molto, a qualcun'altro per niente ma, nonostante tutto, la discussione è stata accesa e animata.


Che titolo idiota!!! Ma perchè mai l'editoria italiana si ostina a tradurre i titoli di alcuni libri distorcendoli completamente? Il titolo originale di questo romanzo è "My Beautiful Shadow", "La mia bellissima ombra" ed era molto più calzante, credetemi, anche se forse meno accattivante!
Il libro narra la storia di una donna infelice, vacua e disorientata che, sposatasi giovanissima con un uomo del tutto assente, trova nello shopping l'unica fonte di felicità.
Alla fine lo shopping diventa dipendenza, una vera e propria droga, che trascinerà la protagonista all'abbruttimento più totale, alla prostituzione e all'estremo gesto di disperazione.
Ambientato in una Tokio senz'anima e senza cuore, il romanzo è piacevole da leggere anche se estremamente triste.
Leggendolo ho riflettuto su questo: tutti, chi più e chi meno, attraversiamo momenti in cui non ci sentiamo del tutto NOI, che ci rendiamo conto che l'abito che ci siamo cuciti addosso non ci sta poi tanto bene o non era quello che desideravamo. Capita che ci sentiamo non del tutto felici o che ci manca qualcosa. La risposta che diamo a questo senso di vuoto determina la nostra maturità o la qualità del nostro equilibrio. Cadere nelle spire di una dipendenza, che sia droga o sia shopping, è la forma meno matura e meno equilibrata di risposta.

E adesso passiamo ai commenti che ho trovato su Anobii.

Ecco il commento di CRISTINA 3 stelle ***
Il libro mi è piaciuto e l'ho trovato davvero ben scritto (meglio sarebbe dire ben tradotto, forse) e interessante. L'ho scelto perchè parlava di una dipendenza, quella dall'acquisto compulsivo, che ha riscosso più interesse in chiave comica che drammatica, con mia somma irritazione. La serie cui faccio riferimento è così conosciuta che nemmeno la Sellerio è riuscita a fare a meno di citarla traducendo il titolo di questo volume, anche se quello originale "la mia bellissima ombra" è più bello e originale.
Il racconto segue la lenta discesa della protagonista Kayo nel suo personale inferno, fino alle estreme (e per alcuni aspetti scontate) conseguenze . Meno scontata (e meno riuscita, secondo me) la virata nel noir che si coglie solo da metà libro.
Mi è piaciuta la disamina dei rapporti familiari e sociali in Giappone e la dicotomia (che in parte condivido) tradizione vs modernità, in cui l'autenticità del sentire e del percepire è a quasi totale favore della tradizione (vedasi il kimono che viene riconosciuto come davvero bello vs gli abiti degli stilisti che invece decadono se non indossati, la vita di città vs la vita di campagna e così via). Su tutto il vuoto totale interiore della protagonista che dalla vita si lascia trascinare di qua e di là, incapace di dare una vera sferzata alla propria esistenza, nonostante le occasioni non le manchino. Lei stessa un'ombra cui solo gli abiti sembrano dare consistenza.
Spero che i rapporti in Giappone non siano come descritti perchè altro che sotto un treno, altrimenti...

Ecco anche il mio commento FRANCESCA 3 stelle ***
Molto piacevole la lettura e anche molto interessante. E' la storia di una donna che, come tanti, sente un grande vuoto dentro l'anima ma non riesce a colmarlo che momentaneamente con acquisti conpulsivi di abbigliamento firmato. Questo la trascinerà piano piano e inesorabilmente verso un abisso di follia e di abbruttimento.
La vicenda è ambientata in un Giappone senz'anima, senza rapporti di amicizia, senza parole e confidenze. Un Giappone fatto di solitudini e silenzi!
Il finale non l'ho proprio capito.

Ecco il commento di STEFANIA 4 stelle **** 
Un libro avvincente e non banale
Nonostante il titolo che ci fa pensare a libri ben più superficiali in cui si elogia di fatto la gioia di buttar via quattrini, in realtà questo libro e' uno spaccato molto interessante della vita giapponese... bellissima l'invenzione della nuova religione del "felicismo" per cui bisogna per forza essere felici, e per farlo si arriva a spese compulsive e fuori controllo. Una versione amplificata e distorta delle nostre stesse compulsioni, in una società in cui, di fatto, le donne non contano niente e sono alla disperata ricerca di distrazioni. Per pagarle sono disposte a tutto, anche all'autodistruzione. Parafrasando un vecchio proverbio, direi che alle volte e' necessario vedere la trave negli occhi degli altri per accorgersi del pagliaio nei nostri, che cresce ogni giorno di più. 


Via mail mi arriva anche il commento di MARIA, che da al libro 4 stelline nere, ossia in negativo!!!
Il libro  è stato noiosissimo nella prima parte, fino a quando la protagonista si mette nei guai per comperarsi un kimono superlussuoso. Nella seconda parte  la noia si è un po’ stemperata  a sfavore di situazioni  sconclusionate. Non c’entrava proprio niente il soggiorno nel  giardino zen  e anche  il finale  è stonato. Perchè il marito le  ha mollato uno schiaffo  senza motivo  quando ha sopportato  e taciuto  fino a quel momento? Io pure gli do  quattro stelle, però stelle nere  di non gradimento. 

Claudio, "il nostro uomo", ha proposto il titolo per il prossimo incontro: LA FORESTA DEI GIRASOLI di Torey L. Hayden.


Ci incontreremo MARTEDI' 12 MAGGIO alle ore 20.00 a casa di Daniela.
A presto

Francesca

sabato 4 aprile 2015

In tanti a salutare la "nostra osteria"

Ebbene si, comincio subito con il dire che la nostra sede storica, ossia l'Osteria al Torre di Via Cividale chiude e quindi dovremo trovare un altro posto per incontrarci.
Ma noi siamo persone piene di risorse e una soluzione, almeno fino a settembre, l'abbiamo già trovata: il prossimo incontro andiamo tutti a casa di Stefania e poi da maggio saremo da Daniela.
Settembre sembra tanto lontano e sicuramente ci inventeremo qualcosa!!!
Martedì 17 marzo eravamo davvero in tanti, anzi eravamo tutti: Cristina, Stefania, Daniela, Marilaura, Rita, Monica, Maria, Catia, Claudio, Io (Francesca) e Caterina (mia sorella che veniva per la prima volta). Come purtroppo accade da qualche mese a questa parte non ci siamo collegati con la nostra "filiale berlinese" perchè Mariagrazia è sempre molto impegnata con il suo corso di tedesco. Ma finirà prima o poi?
Il libro in discussione (LA CASA PER BAMBINI SPECIALI DI MISS PEREGRINE di Ransom Riggs) non è piaciuto quasi a nessuno.


Carente la trama, stilisticamente immatura la scrittura, superficiali le descrizioni... e poi, ciliegina sulla torta, arrivare alla fine del libro e scoprire che c'è pure un seguito di questa roba. No, è troppo!!! Per quanto mi riguarda il seguito me lo farò raccontare brevemente da qualcuno che avrà la voglia di leggerlo!
A dirla tutta l'inizio prometteva bene. Mi affascinava l'idea degli "anelli temporali", dove i bambini speciali vivono continuamente lo stesso giorno ricordando però ogni istante, come in una vita cristallizzata ed eterna (dove nemmeno i cadaveri imputridiscono!) ma dove però si sviluppano esperienze e ricordi. La trama poi diventa assurda, il protagonista passa attraverso straordinarie esperienze con la freddezza di un automa, i bambini speciali sembrano bambolotti impietriti, senza un carattere definito o desideri di evasione, la storia sentimentale tra i due protagonisti c'è e non c'è... insomma, sembra che l'autore da un certo momento in poi si sia arrampicato sugli specchi nel tentativo di arrivare ad un epilogo che però non è la fine della storia!
Libro che sembra scritto per il cinema, con una trama originale (ma anche no!) e poca letteratura. Un'altra noiosa trilogia che non mi affretterò certo a leggere o ad andare a vedere!
Io do al libro due stelline.

Ecco il lungo commento di Cristina che gli da due stelline
Come scritto in altre recensioni è un poco un ibrido tra Harry Potter e gli X men, ma manca la rutilante inventiva (per quanto ripresa da altri - precedenti - libri) della Rawling e il fascino degli X men. Di fatto mi ha annoiato.
Si, certo, il prologo è promettente e quando finalmente l'autore fa succedere qualcosa il libro si fa leggere. Ma succede qualcosa solo nell'ultimo quarto del libro! E tutto il resto è noia, profonda totale noia. E peggio del peggio, il libro non solo non è autoconclusivo, ma si rivela essere un semplice prologo di altre - si spera - più interessanti avventure.
Che io mi guarderò bene dal leggere.
Punto debole del racconto (a parte le falle di cui sopra) è proprio il protagonista, che ha 16 anni ma parla e pensa come un quarantenne, tranne poi comportarsi come un bambino viziato e egoista. La parte fortunatamente breve, in cui si permette di trattare con sufficienza il suo superiore al lavoro solo perchè sa che essendo il ricco e viziato erede del negozio e che quindi non può essere licenziato nonostante la leggerezza e il menefreghismo che dimostra è esemplare nel tratteggiare la figura di Jacob che è irritante e infantile per tutto il libro. Sorvolo pietosamente su come si comporta quando il padre - all'ennesima crisi creativa (si fa per dire, pure il padre e la madre non sono sto granchè) - si butta sul bere e lui lo evita: che dimostrazione di amore filiale, sono commossa. Altro punto debole Emma, e in generale la relazione di Jacob con i Bambini speciali. Sono tutti ultra ottantenni, ma si comportano come bambini, cosa che l'autore spiega con una frase tipo "come fossero congelati nel tempo", che tuttavia non è una vera spiegazione o ragione. Sarò strana io, ma ho trovato disturbante che Emma, che ha bem 88 anni, amoreggi con jacob che di anni ne ha 16 per davvero e che lo faccia immediatamente dopo averlo conosciuto. Ciò la etichetta immediatamente cone "interesse sentimentale del protagonista" e di fatto in seguito sembra non fare altro o comunque l'altro che fa è minimizzato dal suo ruolo di fidanzatina in divenire. Sorvoliamo pure sul fatto che lei fosse la fidanzatina pure del nonno di Jacob che, giustamente, dalla casa della Sig.na Peregrine se ne è scappato quale unico mezzo per vivere una vita vera, rischiosa magari, ma reale.
Nel complesso più che spaventoso o horror questo racconto è "bizzarro" (creepy), come bizzarri e scherzi di natura sono i protagonisti. Ci credo che Burton ci voglia fare un film: sembra scritto da lui. Visivamente sarà probabilmente bellissimo, da leggere decisamente meno entusiasmante, almeno per me.

Ecco il commento di Stefania (3 stelline)
Un libro per ragazzi: un adolescente annoiato di tutto, un vecchio nonno che da bambino gli raccontava storie di mostri, una famiglia tranquilla in un'America sonnolenta. Tutto crolla addosso al ragazzo con la tragica morte del nonno che gli permette di scoprire un mondo magico e a tratti spaventoso nascosto ai più. Si sprecano lievitazioni, poteri mentali, capacita' di dar fuoco a distanza, piante che crescono per i poteri della mente, viaggi nel tempo... la bambina che e' in me si e' divertita moltissimo!!

Ed ecco il libro per la prossima volta: CONFESSIONI DI UNA VITTIMA DELLO SHOPPING di Radhika Jha.


 Il prossimo incontro sarà MARTEDI' 14 APRILE a casa di Stefania, alle ore 19.45-20.00.

Buona lettura e BUONA PASQUA!!!
Francesca