giovedì 16 gennaio 2014

Troppo nero, troppo bianco

L'altalenarsi climatico di questo inizio 2014 comincia a mietere vittime, così alla
prima riunione di questo 2014 Francesca non  è potuta venire.
Ecco quindi che il primo resoconto dell'anno arriva dritto dritto dalla tastiera di
Cristina.
Spero di cavarmela con l'onore delle armi, anche se ammetto che questo tipo di
interventi non  il mio forte.
Cosa volete, per deformazione professionale mi viene da iniziare così:
alla riunione di martedì 14 gennaio 2014, ore 20.00, erano presenti i sigg.ri
Stefania (SteGent), Cristina, Marilaura, Rita, Daniela (emilia), Dino (Khatun) e il
giovanissimo Matteo, figlio di Dino. Assente giustificata: Francesca (Cicabuma).
Presente via skype Maria Grazia (Ombraluce), da Berlino.
La riunione  è stata indetta per discutere del libro del mese:  CATE, IO  di tal Matteo
Cellini. Dell'autore si sa solo che è nato nel 1978 e che il libro è la sua opera
prima. A nessuno di noi è venuto in mente di cercare ulteriori informazioni
sull'autore, e se tanto mi da tanto mi sa che questo è un indizio piuttosto
importante di quello che è stato il nostro giudizio complessivo del libro.




Il libro, narrato in prima persona, è il racconto di un breve ma significativo
periodo della vita di Caterina, una diciasettenne obesa e complessata.
Cate è nata in una famiglia di obesi: lo sono il padre, la madre ed entrambi i fratelli. Tutti
tranne la nonna.
Pur avendo una famiglia affettuosa e unita Cate soffre moltissimo della sua
condizione che la porta a considerarsi una non-persona, quindi inferiore rispetto
a tutti gli altri, che invece sono persone a pieno titolo. Per sopravvivere si
ammanta di una corazza che la isola dal mondo, ma che non la protegge affatto.
Unico vero rapporto di Cate quello con la sua insegnante, ma il tradimento di
questa porta Cate a compiere un gesto estremo, che le cambia la vita.

Il giudizio sul libro è stato più o meno unanime, con solo un paio di eccezioni per
quanto riguarda lo stile dell'autore, che a me è piaciuto mentre non è piaciuto
per nulla a Marilaura e Daniela (e nemmeno a Francesca, vedasi la sua
recensione). A fare una media dei giudizi espressi il libro si aggiudica 3, massimo
3 stelline e mezza, il che lo porta ad essere abbastanza carino ma certo non
memorabile. La critica principale (a parte lo stile di cui sopra) è stata rivolta alla
divisione manichea tra il prima e il dopo il gesto di Cate: tanto il racconto è
negativo prima, tanto è positivo dopo, con una virata buonista che non è
credibile in quanto non  basata su una crescita del personaggio. Realisticamente
un cambiamento come quello di Cate richiede anni di analisi e il supporto di un
aiuto professionale che lavori su di lei e sulla famiglia nel complesso, ma è una
storia, non vita vera, e un lieto fine non si dovrebbe negare mai a nessuno.
Ecco di seguito le recensioni di Cristina, Stefania, Francesca e Mariagrazia:


Stefania - SteGent (4 stelline)

Il libro è una specie di diario di una adolescente obesa. Raccontato in prima
persona, ci parla della vita quotidiana di Caterina. Caterina  intelligentissima,
bravissima a scuola, sensibile ma complessatissima per la sua obesità. Vive tutto in
funzione di questo, sentendosi perennemente presa in giro e rifiutata dagli altri.
Qualsiasi segno di amicizia viene ignorato o attribuito alla pietà, qualsiasi risata
sussurro viene considerato una presa in giro e quindi un attacco alla sua persona.
L'unica amica che ha, che lei soprannomina "Anna l'annoievole" viene
perennemente bistrattata da Caterina, che la disprezza. Caterina sta bene solo a
casa, in cui tutti - tranne la nonna - sono obesi, e quindi accettati e considerati
vittime. Il mondo di Caterina inizia a scricchiolare quando scopre che suo fratello
non accetta affatto il ruolo da vittima ma ha una vita normale.



Cristina (4 stelline):

Le quattro stelline (non piene, sarebbe più da 3 e 1/2) sono dovute alla scrittura
che ho trovato piacevolmente scorrevole, non priva di ironia e di ritmo.
Ma la storia raccontata mi è sembrata sempre leggermente fuori asse: troppo
negativa prima, troppo buonista dopo.
E il personaggio di Caterina, detto da una che è cicciona pure lei, e che da cicciona
ci ha superato l'adolescenza, è davvero troppo egocentrico e chiuso in se stesso e
negativo, tanto da essere sgradevole.
Ok, idioti che ti prenderanno in giro ce ne saranno sempre, ma lo fanno anche se sei
magro, intelligente, tonto, ecc. ecc.. Gli imbecilli un motivo per prendere in giro gli
altri lo trovano sempre, e non è tutto il mondo  così.
Meno di tutto ho capito la costante critica di Cate verso i genitori che pure si
amano e la amano, e la negatività che vorrebbe gettare sul fratellino in modo che
pure lui si corazzi contro il mondo. Solo che la corazza di Cate non la protegge
davvero (e quante pippe mentali che si fa sta ragazza) e le fa perdere tutte le cose
belle che invece potrebbe avere. Fortuna che tutti dicono quanto sia intelligente!


Francesca - Cicabuma (tre stelline)

Sono stata tentata più di una volta di chiudere il libro e metterci una pietra sopra.
L'autocommiserazione della protagonista mi irritava, così come la sua cecità.
Intelligente, studiosa, obesa ma bella ugualmente, con tanti amici sinceri e una
famiglia che la circonda di affetto... ma lei è talmente concentrata sulla sua
eccezionale fisicità da non rendersi conto di tutto questo. 
L'autore poi ha uno stile che non mi prende: certe frasi ricercate, certi passaggi
ridondanti alla lunga stancano. 
Sul finale recupera ma resta comunque un romanzo piuttosto deludente. Tre stelle
sono troppe, due troppo poche.



MariaGrazia - Ombraluce (3 stelline)

Sarebbero 3 stelline e mezzo, ma siccome anobii non ama le mezze misure, e 4
sarebbe eccessivo... 
Dunque, la storia è carina e commovente, Cate è una ragazza obesa che fa parte di
una famiglia di obesi, e che si è costruita una corazza per proteggersi dal mondo,
una corazza così stretta, con un paraocchi talmente chiuso, da non vedere proprio
nulla se non se stessa. 
Tutto giusto  tutto vero, noi ragazze sovrappeso abbiamo conosciuto molto dei
tormenti di Cate, se non che il libro è in bianco e nero. 
Troppo nero prima, troppo bianco dopo, e questo genera, in noi ragazze
sovrappeso che nel frattempo siamo diventate donne in sovrappeso (e che
benediciamo la nostra ciccetta che ci protegge dai segni del tempo) un senso di
irrealtà.



Abbiamo poi parlato rapidamente dei libri che ci siamo scambiati prima di
Natale, che sono stati letti e apprezzati, e della possibilità di trovare una nuova
sede più tranquilla o comunque con una saletta più isolata. Ciò faciliterebbe
anche i contatti con Maria Grazia (che ha peraltro annunciato di aver conosciuto
altre due lettrici onnivore a Berlino e che la prossima volta a connettersi con noi
saranno probabilmente in tre e non una sola). Che dire, abbiamo una succursale
all'estero! Ora la Germania, domani il mondo!

Il libro del prossimo mese  è LA CASA DEI QUATTRO VENTI di Alif Shafak, proposto da
Daniela (emilia).



Ci incontriamo martedì 4 febbraio alle ore 20,00, sempre presso la Trattoria al
Torre di Via Cividale.

A presto e buone letture a tutti.