venerdì 17 luglio 2015

Se una notte d'estate dei lettori...

Ci siamo riuniti da Daniela, che ormai da qualche mese ci ospita a casa sua. Eravamo in nove: Daniela, Maria, Stefania che ha portato anche la sua amica Monica, Claudio, Marilaura, Katia, Augusta e io, Cristina.
Non sono potute venire Rita e Francesca, che aveva scelto il libro del mese. Si è quindi riproposta una situazione ormai abituale, per noi: chi sceglie il libro di rado poi riesce a venire a parlare del tomo la volta dopo.
La serata era molto calda quindi la nostra riunione, dopo un rapido spuntino interno, si è presto trasferita all’aperto, tra i numerosi gatti del quartiere e con la compagnia della cagnolotta di Daniela, che ci è stata ad ascoltare.
Devo dire che la discussione sul libro è stata interessante, anche se presto ha preso strade tutte sue che ci hanno portato a Oscar Wilde, alla critica letteraria italiana e ai viaggi.
Purtroppo il pur notevole libro di Calvino non è stato molto apprezzato. Temo anzi che a parte Marilaura e la sottoscritta nessuno dei presenti sia riuscito a finirlo.


Scoglio principale la trama/struttura del libro, che racconta di un lettore (anzi del lettore per antonomasia, dato che Calvino si rivolge direttamente a chi ha il volume tra le mani) che acquista un libro e quando lo inizia si accorge che i capitoli sono tutti uguali, che c’è stato un errore in fase di rilegatura. Tutto preso dal desiderio di finire il racconto il protagonista comincia la ricerca del romanzo completo, ma si trova ad avere tra le mani sempre e soltanto il capitolo iniziale di un altro romanzo, senza mai poter completare una storia che sia una.
Maria, Augusta, Katia, Claudio e Daniela hanno interrotto a vari stadi la loro lettura, con Augusta che arrivando all’ottavo capitolo è stata quella che più si è avvicinata alla meta. Stefania aveva tentato anni fa l’impresa e, pur avendo apprezzato tutte le precedenti opere di questo autore, su “Se una notte d’inverno un viaggiatore” si era incagliata pure lei.
Marilaura, che lo ha letto appena pubblicato e ha approfittato per rileggerlo, ha particolarmente apprezzato la capacità di scrittura di Calvino, l’indubbia maestria nel creare dieci storie diverse più la cornice, tutte con il loro stile. Ha trovato staordinario come Calvino riesca a catturare l’interesse del lettore abbastanza da farlo proseguire nella lettura, anche se sa già che la storia non andrà da nessuna parte, se non a un nuovo inizio.
Sempre che il lettore ce la faccia a proseguire, ovviamente.
Purtroppo nel nostro caso non ce l’ha fatta quasi nessuno.
Al fin della fiera, anzi, della discussione, tutti abbiamo ammirato il talento di Calvino, ma il suo testo ci ha lasciato freddi, come di fronte a un esperimento o a un esercizio di stile: magari straordinario da ammirare, ma non coinvolgente. Non abbastanza da spingerci a finire il libro, almeno.

Recensioni da Anobii:

Cristina 1 stella
Vale 4 stelle, minimo, ma proprio non mi è piaciuto.
La "qualità" del libro è sicuramente molto più elevata del voto che gli do, che misura solo ed esclusivamente quanto mi è piaciuto. La qualità della scrittura, la capacità di modificare il proprio stile così tanto da rendere ogni capitolo-incipit unico e credibile, anche solo la struttura del libro sono straordinari, e lasciano ammirati.
Purtroppo io sono una lettrice emotiva, più legata all'empatia con i personaggi che al resto, e pur ammirando il lavoro di Calvino devo dire che non l'ho amato affatto. Anzi, non di rado l'ho trovato frustrante e difficile da leggere.
Stessa emozione che avevo provato anni fa, alla prima - parziale - lettura.
Resta straordinario il primo capitolo, con la descrizione dell'entrata in libreria da parte del lettore che ho trovato esilarante e geniale (chi non ha il suo bravo scaffale di Libri Che Hai Sempre Fatto Finta D'Averli letti Mentre Sarebbe Ora Ti Decidessi A Leggerli Davvero) e il capitolo VIII Dal Diario di Silas Flannery, in cui mi sono immersa felicemente, mentre quasi tutto il resto del libro mi è parso un esperimento. Interessante ma freddamente clinico.
Credo che Calvino non sia scrittore per me, tuttavia questo è un libro che consiglio di provare a tutti, per farsi una idea personale, e per ammirare un testo che è sicuramente miliare nella storia della letteratura moderna italiana.

Daniela 1 stella
 Sul virtuosismo e le capacità scrittorie di Calvino tanto di cappello, ma io sono una lettrice e non ho interesse a cimentarmi nella scrittura, quindi questo libro, che ho presto abbandonato, non mi ha lasciato proprio nulla.

Francesca 4 stelle
Ricordavo questo libro, letto una decina di anni fa, come un romanzo piuttosto oscuro, affascinante ma poco coinvolgente. Confermo questa impressione, solo che la rilettura mi ha rivelato una curiosa verità: nella mia memoria, gli stralci di romanzi erano diventati romanzi completi, romanzi che ricordavo vagamente di avere letto, che mi avevano colpito ma dei quali non ricordavo ne' il finale e ne' il nome dell'autore. Leggendolo quindi mi si faceva chiara questa verità nascosta e in me lo stupore diventava sempre più grande. 
Dall'inizio alla fine mi sono meravigliata per le straordinarie trovate stilistiche, per la capacità di Calvino di adattare lo stile al genere, all'ipotetico autore e la trama, benchè nebulosa e tutto sommato inesistente, si è snodata sotto i miei occhi come un fascinoso fantasy.
E' un libro che ho amato!


Il prossimo libro è stato scelto da Maria. E’ Prime di sere, di Sgorlon, che Maria consiglia di leggere in friulano, ovviamente solo a coloro che il friulano lo conoscono. Gli altri possono leggerne la versione in italiano, intitolata Il vento nel vigneto.


Ci si vede martedì 11 agosto, solita ora, sempre a casa di Daniela.


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