lunedì 4 novembre 2019

Gli anni al contrario

Nadia Terranova
 Non abbiamo mai usato lo stesso dizionario. Parole uguali, significati diversi. Dicevamo famiglia: io pensavo a costruire e tu a circoscrivere; dicevamo politica: io ero entusiasta e tu diffidente. Io combattevo, tu ti rifugiavi. Se non ci fosse stata Mara ci saremmo persi subito, ma almeno non avremmo continuato a incolparci per le nostre solitudini. Quando penso agli anni trascorsi mi sembra che siano andati tutti al contrario.

Siamo alla fine degli anni '70 a Messina. Due ragazzi come tanti si incontrano all'università, si frequentano, si innamorano. Due opposti che si attraggono: Aurora, studiosa e tranquilla, Giovanni idealista e ribelle. Stanno insieme perchè si amano, ma anche per affrancarsi dalle rispettive origini, dai loro padri. Di destra la famiglia di lei, di sinistra e borghese quella di lui. Presto Aurora si scopre incinta. Inevitabile, anche in tempi ribelli come gli anni '70, il matrimonio, e a breve Mara, la figlia molto amata da entrambi, quella a cui tocca chiudere questo breve romanzo che attraversa - sfiorandolo - uno dei periodi più difficili e tragici della storia recente dell'Italia: gli anni di piombo.

La storia di Aurora e Giovanni si svolge tra il 1977 e il 1989. Dodici anni che in cento pagine faticano a stare. Lo stile dell'autrice, asciutto e piacevole, aiuta la lettura, ma la brevità del testo non lascia spazio all'approfondimento, alla "Storia" che i protagonisti vivono facendosene segnare, ma che al lettore arriva attutita, a spizzichi e mozzichi che non saziano.

Una immagine icona degli anni di piombo.
Foto di Paolo Pedrizzetti.
E' la "Storia" che li divide? O semplicemente la vita? Aurora si getta nella vita di moglie e madre, Giovanni si dibatte tra famiglia e impegno. E spesso vince l'impegno, lascia Aurora e Mara in secondo piano. Vorrebbe, lui, fare la storia, esserne protagonista. Subisce il fascino della droga e delle "cattive" compagnie, che alla fine lo trascinano con loro nel baratro. Il matrimonio finisce, a unire Aurora e Giovanni rimane solo Mara. Alla fine vincono le differenze.

Aurora si riprende. Raccoglie i cocci e da lì riparte. Torna in Università, ricostruisce la sua carriera, la sua vita. Giovanni si perde quasi definitivamente.  Finisce in prigione, poi in comunità di recupero. E' con il lavoro in comunità che ritrova sè stesso, ma è ormai troppo tardi. Gli anni di droga e promiscuità hanno lasciato il segno: prima la sieropositività, poi l'AIDS conclamato non gli lasciano scampo.
E' vero che gli anni di Aurora e Giovanni sono andati al contrario. Non sono riusciti a rimanere assieme, a gestire vita, amore e famiglia. E quando potrebbero riavvicinarsi è troppo tardi.

Immagine panoramica di Messina
Un bel romanzo, troppo breve, in cui ci sono molti spunti ma non lo spazio sufficiente per approfondirli. Se sia stata scelta precisa dell'autrice o sia solo finita così perchè è il suo primo romanzo per adulti non lo sappiamo. Da qualche parte abbiamo letto che è un libro un po' autobiografico, che l'autrice è Mara, ma conferme non ne abbiamo trovate. Però è un libro che ci sentiamo di consigliare, magari alternondolo alla visione di La meglio gioventù di Giordana, che è stato spesso citato durante la serata.

Ho trovato una sola recensione:
Cristina 4 stelline.
La parabola di un amore che nasce e muore durante gli anni di piombo. Il periodo è interessante ma purtroppo la brevità del romanzo non consente approfondimenti o digressioni storiche che ne avrebbero fatto un testo di ben altra caratura.
Così è solo la storia, dal finale triste, di un amore che ha la peculiarità di attraversare, sfiorandolo, un periodo di grandi trasformazioni politiche e sociali del nostro Paese. Come succede al protagonista i grandi slanci non si traducono poi se non marginalmente in azioni e l'amore soffoca più per banale mancanza di impegno che per vere differenze tra i due amanti.
Dovessi giudicare di testa gli dovrei dare 2 stelline (ok, ma non memorabile), ma lo stile di scrittura è proprio quello che piace a me, e me lo sarei letto tutto in un fiato e in una sola seduta, se la mia - di vita - non si fosse intromessa.
Con difetti, ma proprio carino.


Prossimo appuntamento il 5 novembre. Libro del mese: Il tuo sguardo illumina il mondo di Susanna Tamaro. 






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