domenica 18 ottobre 2015

All'unanimità...

Forse per la prima volta il nostro giudizio sul libro in esame è stato omogeneo: "La cartella del professore" di Kawakami Hiromi è stato bocciato all'unanimità!


Non c'è stato in realtà molto da dire sul romanzo. Gli aggettivi più utilizzati sono stati "inutile", "vuoto", "lento". Forse si salva solo la figura del professore, che tutto sommato ha qualche elemento d'interesse, ma la protagonista femminile, Tsukiko, non ispirà ne' comprensione e ne' simpatia.
Perchè questi due individui decidano di mettersi insieme è un mistero. Su cosa si basa il loro rapporto? Su grandi sbornie di Sake e su grandi mangiate di Tofu?
Maria salva del romanzo la parte finale, quando il professore riesce a vincere le sue resistenze e i dubbi sulla possibilità di poter amare ancora e si lascia andare. Ha trovato questa parte vera e commovente.
Monica, che aveva proposto il romanzo ricordandolo interessante, ha ammesso che forse quando lo lesse la prima volta era in una disposizione d'animo particolare, aveva evidentemente bisogno di lentezza e leggerezza.
Presenti alla serata: Monica, Daniela, Maria, Rita, Stefania, Catia e Francesca (io).

Leggo i commenti su Anobii e incredibilmente la severissima Cristina da a questo romanzo tre stelle (avrei giurato che non avrebbe concesso a questo testo nemmeno una stellina di consolazione!).
Leggiamo il suo commento
Divagazioni varie... e qualche considerazione.  Anni fa andò in onda un anime su due gemelli, uno tutto perfettino, l'altro - per reazione - scapestratello. Un giorno il gemello perfettino muore, credo investito, e quello non altrettanto perfetto si trova a doverne prendere il posto. Che rapporto c'è con questo libro? Nessuno, tranne il fatto che quell'anime aveva delle luuuuuuunghissime scene piene di nulla, alberi, fiori, rumore ci cicale, cose così. Lo abbandonai per noia totale, tanto che non so come sia andato a finire. C'è anche una altra scena che nulla ha a che vedere con questo romanzo: Gimli (o qualche altro personaggio) che parlando con un Elfo a Rivendell, credo, dice che lui ha dato il suo cuore a Galadriel, invece che a Arwen, "Tu hai scelto la Sera, ma io ho donato il mio amore alla Mattina, e nel mio cuore vi è presagio che presto svanirà per sempre".
Ecco, questo libro è noioso come il primo anime, pieno di scene che - per me - non c'entrano per nulla con la storia. Belle, delicate, pure introspettive, ma non vedi l'ora che si arrivi finalmente al dunque. Un qualunque dunque.
Ed è pieno di una nostalgia dolce, perchè comunque questo breve, noioso, racconto ha i suoi momenti di commozione, e la storia, di suo, è bella e inusuale.
Tra i due personaggi quello che ne esce meglio è Il Prof., che è ben più vivo e attivo della voce narrante, che non a caso si chiama Tsukiko (bambina della luna, come da nota del traduttore). Tsukiko infatti risulta infantile e petulante, molto più di quello che si dovrebbe aspettare da una donna di quaranta anni. Alla fine si capisce perchè lei si innamori del Prof., molto meno per quale motivo lui voglia lei, a parte quelli più beceri.
Nel complesso il libro mi lascia perplessa (cosa tipica quando mi trovo a leggere romanzi ambientati in Giappone o scritti da autori giapponesi). C'è uno scollamento tra me, lettore, e il romanzo. Culturale, emozionale, non so. Sicuramente finora non ne ho davvero amato nessuno. Questo ha i suoi momenti, orripilanti, come il capitolo Isola II che secondo me l'autrice ha scritto dopo troppi sakè, o belli, come l'ultimo, che ho trovato invece bello e commovente.
Nel mezzo troppi saké, troppa birra, troppi liquori e troppi pasti in questo o quel nomi-ya. Come sempre è questione di sensibilità.
Io, a quanto pare, per ciò che è nipponico non ne ho tantissima.


Molto stringata ma anche decisamente eloquente il commento di Daniela, che concede al libro una sola stellina
Insisto, perchè la gente scrive? Non farebbe tanto meglio a darsi alla pesca? O altri hobbies. E noi perchè paghiamo per libri così inutili?

Ed ecco il mio commento: anche io do al romanzo in esame una sola stellina.
Un amore basato sul Tofu e su grandi bevute di Sake. Lui amabile e simpatico ma lei assolutamente insopportabile; la quasi quarantenne più infantile della letteratura mondiale! Romanzo delicato, pure troppo e assolutamente vacuo!
Piccola nota interna al gruppo: è stato proposto che dalla prossima volta chi sceglie il libro preparerà anche la torta del dopo cena.
Quindi toccherà a Stefania preparare qualcosa... infatti l'incombenza di proporre un romanzo è capitata proprio a lei. Ed ecco quello che ha scelto: "IL POSTINO DI NERUDA" di Antonio Skàrmeta.


La prossima volta ci incontreremo a casa di Maria, sempre per il dopocena, quindi alle 20.30.
L'incontro è fissato per martedì 10 novembre.
Buona lettura a tutti

Francesca

1 commento:

  1. ecco il mio commento su anobii... non so perché' non risultano visibili dall'esterno
    Ancora un libro sul Giappone e sulla sua strana società. Una ragazza, abbastanza moderna e single, che vive abbastanza felice da sola dopo varie storie poco importanti, ritrova per caso in un bar un suo vecchio professore del liceo. Pian piano, senza parlarsi, senza esprimersi i propri sentimenti, con lui che continua a criticarla, con incontri che avvengono sempre "per caso" nello stesso bar, la loro conoscenza diventa amicizia, che diventa complicità, che diventa affetto, che diventa amore. Il tutto mentre i due passano tutto il tempo ad ubriacarsi. Quando finalmente l'amore diventa conclamato la storia dura poco, perché lui e' vecchio e in pochi anni muore. Un libro sui sentimenti imbalsamati di chi non e' capace di esprimerli, a suo modo tristissimo. Neanche con sua madre la ragazza riesce a parlare. Più leggo libri giapponesi e meno vorrei vivere in Giappone, che mi sembra sempre di più uno specchio deformante che ci rimanda i nostri stessi errori ingigantiti.

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